La quietanza di pagamento è un documento che attesta l’avvenuto pagamento di un credito. In questo articolo, ne esaminare la funzione ed i suoi elementi essenziali.
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ToggleChe cos’è la quietanza di pagamento?
La quietanza di pagamento è un documento con il quale un soggetto creditore attesta di aver ricevuto una determinata somma di denaro quale adempimento da parte di un soggetto debitore di una obbligazione.
Con la quietanza il creditore solleva il debitore da future obbligazioni.
Il debitore, una volta saldato quanto dovuto, potrà pretendere il rilascio della quietanza a titolo di prova dell’avvenuto pagamento.
Chi rilascia la quietanza di pagamento?
Chi rilascia la quietanza è quindi colui che ha ricevuto il pagamento da parte di altro soggetto.
A stabilirlo è l’art. 1199 del codice civile in forza del qualeil creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo, se questo non è restituito al debitore.
Tale norma statuisce un vero e proprio diritto di chiunque adempia un’obbligazione, con la conseguenza che non potrà essere negato dal creditore.
Il creditore sarà quindi tenuto a soddisfare la richiesta del debitore.
A cosa serve la quietanza di pagamento?
La quietanza assolve una funzione tutt’altro che secondaria, in quanto potrebbe rivelarsi fondamentale per scongiurare ipotesi, talvolta disoneste, di un doppio pagamento.
Un esempio potrà tornare utile.
Hai chiamato un idraulico per riparare un lavandino che perde acqua. L’idraulico svolge il suo lavoro e tu paghi in contanti per la sua prestazione. Con ingenuità o semplicemente in buona fede, ti dimentichi di chiedere la quietanza di pagamento.
Dopo qualche giorno, ricevi la lettera di un avvocato con la quale vi viene sollecitato il pagamento del servizio erogato dall’idraulico.
Va da sè che sarà difficile per te dimostrare che tale pretesa è infondata.
Ne consegue che l’esibizione della quietanza di pagamento potrebbe chiarire qualsiasi equivoco.
Qual è il valore probatorio della quietanza?
La quietanza è una attestazione di un pagamento che assume la funzione di prova documentale precostituita, di cui il debitore potrà avvalersi un domani per fornire la dimostrazione dell’avvenuto adempimento.
Da un punto di vista prettamente giuridico, la quietanza viene equiparata ad una confessione stragiudiziale.
Chi rilascia una confessione attesta fatti sfavorevoli a sé e favorevoli alla controparte.
Il creditore riconosce infatti di non avere più nulla a che pretendere dal debitore ammettendo di aver ricevuto già un pagamento.
In tale circostanza tale ammissione, resa al di fuori di un processo, fa piena prova dell’avvenuto pagamento di una prestazione.
Di fatto non dà adito ad interpretazioni diverse, pertanto non sarà possibile per il creditore provare il contrario, soprattutto laddove tale documento dovesse essere esibito ad un Giudice nell’ambito di un processo.
In linea teorica, seppur difficilmente applicabile nella prassi, il creditore potrà invocare un vizio del rilascio della quietanza per errore di fatto o determinato da violenza.
Quali requisiti deve avere la quietanza di pagamento?
Perché una quietanza sia idonea ad assolvere la sua funzione probatoria deve essere chiara e soprattutto completa.
Come anticipato, non sussistono formule rigorose da osservare per predisporre una quietanza, tuttavia più sarà dettagliata minori saranno le questioni interpretative che potranno insorgere.
Dovrà quindi essere ben identificato il soggetto che riceve il denaro, quindi il nome del professionista o della impresa che ha eseguito la prestazione o venduto un bene.
Per convalidare la provenienza del documento sarà necessaria l’apposizione su di essa, generalmente in calce, della firma del creditore.
Altro elemento indispensabile riguarda le generalità del debitore, ossia colui che ha effettuato il pagamento e colui che conserverà a sue mani la quietanza.
Potrà rivelarsi altresì opportuno specificare la prestazione che ha fatto sorgere il credito, quindi l’imputazione di quel pagamento ad una specifica obbligazione.
Infine, la quietanza dovrà contenere la dichiarazione del creditore di aver effettivamente ricevuto la somma di denaro dovuta specificandone il suo ammontare.
Qual è la differenza tra quietanza e fattura?
Come detto la quietanza possiede un forte valore probatorio e per la sua redazione non è richiesta alcuna formula particolare.
A tal fine occorre distinguerla dalla fattura che è un documento fiscale che assolve una funzione differente.
Con la fattura il professionista o l’imprenditore prova di aver fornito beni o servizi, e fa sorgere il diritto in capo agli stessi a riscuoterne il corrispettivo.
In altre parole, con la fattura chi vende beni e/o servizi esige il prezzo dovuto mentre con la quietanza attesta di averne già ricevuto il pagamento.
Pertanto l’emissione della fattura è uno strumento a favore del creditore, a sostegno dell’esistenza di una sua pretesa.
La quietanza è, di contro, uno strumento che libera il debitore da nuove (e infondate) richieste di un debito già saldato.
In termini pratici, ne discende che per il debitore non sarà sufficiente esibire la fattura per dimostrare di avere già pagato quanto dovuto.
Il pagamento con carta di credito (o carta di debito) sostituisce la quietanza?
E’ di tutta evidenza che il debitore potrà provare di aver saldato il debito con altre mezzi.
Infatti nel caso di pagamento a mezzo di carta di credito, bancomat o bonifico, la quietanza non si renderà più necessaria.
In tal caso infatti il debitore sarà in grado di dimostrare non solo di aver versato il corrispettivo, ma anche il quantum e la data del pagamento digitale.
Disclaimer
Il presente contenuto costituisce esclusivamente una informativa di massima senza alcuna pretesa di esaustività e non sostituisce, in alcun modo, la consulenza di un Avvocato.





