I precedenti penali possono rappresentare un ostacolo alla domanda volta ad ottenere la cittadinanza italiana.
Il Ministero dell’Interno può infatti valutare negativamente la richiesta ed inoltrare un preavviso di rigetto, che tuttavia non è un provvedimento definitivo e può essere impugnato entro dieci giorni dalla notifica.
Decorso inutilmente questo tempo senza alcuna attività difensiva, verrà notificato il provvedimento definitivo di rigetto.
Avverso il provvedimento definitivo di rigetto è possibile ricorrere dinnanzi all’autorità giudiziaria amministrativa.
In ogni caso, la sola condanna penale, senza il minimo apprezzamento in concreto del fatto sotto il profilo rilevante in sede amministrativa, non può rappresentare di per sé automatico fatto ostativo alla concessione della cittadinanza.
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